Il pellegrinaggio al Santuario di Oropa, condotto dal Consiglio Centrale di Alessandria della Società di San Vincenzo De Paoli, è stato un momento di intensa spiritualità e profonda riflessione. Guidati dal Presidente Ettore Gaudio, dal vicepresidente Federico Violo, che ricopre anche il ruolo di Coordinatore Interregionale per Piemonte e Valle d’Aosta, e dal tesoriere Carlo Camurati, i soci hanno vissuto una giornata dedicata al raccoglimento, alla preghiera e alla condivisione di valori che da secoli animano la missione della Società.
L’alta affluenza di partecipanti ha testimoniato la vitalità della comunità vincenziana. Il Santuario, incastonato tra le montagne, ha accolto centinaia di soci, un segno tangibile della dedizione e dell’impegno che unisce i volontari nell’operare al servizio degli ultimi. Questo aspetto è stato particolarmente sottolineato come un fatto estremamente positivo, una dimostrazione di quanto la spiritualità e il senso di appartenenza alla missione della San Vincenzo siano ancora vivi e presenti.
Dopo un momento iniziale di raccoglimento e preghiera, guidati dalle riflessioni di Carlo Camurati, il focus dell’incontro si è concentrato sulla figura del fondatore della Società di San Vincenzo De Paoli, il Beato Federico Ozanam. Le riflessioni hanno messo in luce quanto il pensiero di Ozanam sia attuale, nonostante il contesto storico in cui visse e operò fosse profondamente diverso da quello odierno.
Tra il 1833 e il 1853, la Francia era attraversata da rivoluzioni e restaurazioni, con profonde tensioni sociali e politiche. In quegli anni, la Società di San Vincenzo De Paoli si faceva carico delle povertà della Francia post-rivoluzionaria, dove le disparità economiche e sociali creavano situazioni di estrema difficoltà per le classi più deboli. Ozanam, con la sua visione profetica, seppe comprendere che la carità non poteva essere solo un atto di beneficenza, ma doveva trasformarsi in un motore di cambiamento sociale, capace di risollevare l’uomo non solo dal punto di vista materiale, ma anche morale e spirituale.
Oggi, le povertà sono cambiate, ma il messaggio di Ozanam resta straordinariamente attuale. In Italia e nel mondo, le sfide si sono evolute: alla povertà materiale si aggiungono nuove forme di disagio, come la solitudine, l’esclusione sociale, l’immigrazione e la precarietà lavorativa. Eppure, l’impegno dei vincenziani continua a essere quello di stare accanto a chi soffre, con la stessa dedizione e attenzione ai bisogni integrali della persona che il Beato Ozanam ci ha insegnato.
Il pellegrinaggio al Santuario di Oropa ha rappresentato un’opportunità per rinnovare questo impegno, ricordando che, nonostante il mutare dei tempi, l’essenza della missione vincenziana resta immutata: servire Cristo nei poveri e trasformare la società attraverso l’amore e la solidarietà.
Alessandro Ginotta