Se ti stai chiedendo di che cosa si occupa la Società di San Vincenzo De Paoli ti possiamo rispondere che sì, aiutiamo chi si trova in difficoltà. Ma lo facciamo con uno stile “tutto nostro”, mettendoci dentro tanto amore. Soprattutto ci prendiamo cura della persona e non solo del problema. Perché se è vero che la prima risposta ad una chiamata d’aiuto può essere una mano per pagare un’utenza o un pacco di alimenti, l’unico modo per uscire definitivamente dallo stato di bisogno è rimuovere, dove possibile, la causa della povertà. Un motivo che, molto spesso, non è chiaro neppure a chi cerca il nostro aiuto. Così noi proviamo a scoprirlo insieme.
È per questo che seguiamo da vicino le famiglie che affianchiamo. Molto spesso ci rechiamo a casa loro per quattro chiacchiere e, quasi sempre, diventiamo buoni amici. Come buoni amici, offriamo loro consigli per ridurre i consumi, assistenza nel dialogo con enti ed istituzioni e cerchiamo di tirare fuori il meglio da ciascuna persona che incontriamo. Sproniamo chi ha la possibilità di iniziare o riprendere a lavorare, a frequentare corsi di formazione per migliorarsi e acquisire nuove competenze. Perché “Nessuna opera di carità è estranea alla società San Vincenzo de Paoli” (Reg. 1.3). Alimentare legami di amicizia, costruire ponti di vicinanza e solidarietà, affiancare e trovare insieme soluzioni concrete ai bisogni primari, entrare in empatia con le sofferenze e le difficoltà: “…ci hanno trattati con rara umanità” (Atti 28,2).
“Serviens in spe” è il nostro motto: al servizio nella speranza. Ed è questo che facciamo: offriamo, insieme al nostro aiuto ed alla nostra amicizia, buoni semi per costruire un futuro migliore.
Chi ha detto che il volontariato è una cosa da anziani? Sapevi che il fondatore della Società di San Vincenzo De Paoli era uno studente universitario? Il 23 aprile del 1833, il Beato Federico Ozanam, insieme ad altri 6 amici, fondò a Parigi la prima Conferenza di Carità. Due anni più tardi si decise di cambiarne il nome in Società di San Vincenzo De Paoli in onore del santo patrono a cui l’Associazione venne affidata. Ma perché Conferenza? Il termine deriva dalle Conferenze di Diritto e di Storia che i giovani ragazzi frequentavano alla Sorbona. Ozanam, che era sensibile alle difficoltà dei suoi concittadini, propose ai propri amici di costituire un’organizzazione che non solo si occupasse di discutere sul tema della povertà, ma che intervenisse materialmente per alleviarla.
Così i sette fondatori iniziarono a visitare periodicamente le famiglie più disagiate, salendo nelle soffitte di Parigi, recandosi nei bassifondi, portando generi di prima necessità, ma soprattutto amicizia ed attenzione. Il carisma della nostra Associazione era già chiaro: creare occasioni di incontro, di ascolto e di relazione, dove il nostro essere accoglienti si unisce all’ospitalità delle persone che incontriamo in un grande abbraccio di pace e umanità.
Quella del Beato Federico Ozanam fu una piccola rivoluzione, perché per la prima volta un gruppo di laici si riuniva in un’Associazione dedita alla carità. L’iniziativa ebbe molto successo: la Società di San Vincenzo De Paoli si espanse rapidamente. Oggi è diffusa in 154 Paesi del mondo e conta più di 2 milioni di volontari suddivisi in 47.000 gruppi operativi che tutt’ora si chiamano “Conferenze”.
Anche TU, se lo vorrai, ci potrai dare una mano! Potrai mettere a disposizione un po’ del tuo tempo e sperimentare le nostre attività: l’accoglienza e l’ascolto dei bisogni, la visita alle famiglie, la consegna di viveri, l’aiuto economico, ma anche il doposcuola per i più piccoli, il supporto all’uso delle nuove tecnologie, la formazione alla lingua italiana, l’accompagnamento nel rapporto con le istituzioni e la fiscalità italiane, i corsi di cucito, la gestione del guardaroba solidale, le case di prima accoglienza per i senza dimora, la visita in carcere, e tante altre azioni che completano il nostro percorso socio educativo a favore delle persone che vivono la difficoltà.
Abbiamo bisogno di TE. Perché, insieme a TE, vogliamo uscire da quella che Papa Francesco definisce “globalizzazione dell’indifferenza”. Un disinteresse collettivo che si può vincere soltanto con la rivoluzione della TENEREZZA. Ecco un modo nuovo di relazionarsi con il nostro prossimo: accogliente, gentile e non giudicante. Essere gentili senza scappare dalla realtà, generare speranza. Riattivare risorse e lasciare ad ognuno il suo tempo per rialzarsi e ripartire.
Stiamo costruendo un nuovo modo di mettere al CENTRO LA PERSONA nel nostro essere Vincenziani. Perché: “La Società di San Vincenzo De Paoli si sforza di rinnovarsi incessantemente e di adattarsi alle condizioni di vita che mutano con il cambiare dei tempi” (Reg.1.6).
In questa idea di DOMANI, c’è posto anche per TE che senti nel cuore la spinta di andare verso l’altro, la possibilità di mettere a disposizione un tuo tempo di vicinanza alle fatiche e alle fragilità, la curiosità di sperimentare un nuovo modo di essere cittadino del mondo. La porta è aperta! TI aspettiamo!
Per informazioni:
coordinamento.piemonte.aosta@sanvincenzoitalia.it